di Elisabetta Spitaleri

POLAR EXPRESS

(2004, regia di Robert Zemeckis)

Attraverso un lungo flashback, un uomo già adulto del Michigan e di cui ignoriamo il nome racconta la sua mirabolante avventura vissuta da bambino. Un bambino un po’ particolare perché convinto che i regali di Natale siano comprati e consegnati dagli adulti perciò secondo lui Babbo Natale non esiste!

Ma nella magica notte in cui tutti i bimbi del mondo vanno a dormire nell’attesa trepidante del giorno dopo per scartare i regali sotto l’albero, ecco che il piccolo protagonista viene invitato a salire su un treno molto particolare, il Polar Express e Il burbero ma bonario  capotreno gli spiega che tale treno conduce al Polo Nord, alla fabbrica di giocattoli. Sul treno c’è una atmosfera festosa allietata da canzoni natalizie, cioccolata calda servita da cuochi e camerieri ballerini e dopo un viaggio pieno di avventure tra cui lo scivolamento su un lago ghiacciato (dove il ghiaccio ha ricoperto i binari) e l’incontro con una numerosa mandria di caribù, finalmente il Polar Express, condotto dal capotreno e da due macchinisti un po’ imbranati, giunge a destinazione.

Qui avviene l’incontro con Babbo Natale e il nostro piccolo protagonista riceve in dono una campanella che suonerà solo quando lui finalmente deciderà di credere. Sul treno del ritorno si accorge tristemente di averla persa, probabilmente scivolata da un buco nella tasca del pigiama. Tuttavia, quando si sveglia la mattina di Natale, la ritrova sotto l’albero, insieme a un biglietto di Babbo Natale. Il protagonista e la sorella riescono a sentir suonare festosamente la campanella quando la agitano, mentre i genitori non la sentono e pensano che non funzioni.

Il film si conclude con il protagonista che, da adulto, afferma che con il passare del tempo tutti i suoi am ci e la sorella non sono più riusciti a sentire il suono della campanella ma per lui la campanella suona ancora, come per tutti coloro che credono sinceramente che Babbo Natale esista.

Il soggetto è tratto dall’omonimo libro illustrato per ragazzi pubblicato nel 1985 di Chris Van Allsburg, autore anche di Jumanji da cui venne tratto l’omonimo film.

Polar Express è il primo cartone animato realizzato in computer-generated imagery, utilizzando la tecnica della performance capture (ossia con personaggi digitali ottenuti captando i movimenti degli attori in carne e ossa). Tom Hanks per esempio presterà i suoi movimenti a molti personaggi del film, a cominciare dal capotreno.

Curiosità per gli appassionati: Il suono e l‘immagine della locomotiva sono ricavati da un antico modello originale di un convoglio ferroviario custodito in un museo dello stato del Michigan, una Baldwin classe S3 “Berkshire”.