di Alessandro Cabella

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 per commemorare le vittime del nazionalsocialismo e dell’Olocausto: “La  Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz: Giorno della Memoria, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che in schieramenti diversi si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.  

Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oswiecim (nota col nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo triste e famoso campo di concentramento e sterminio; liberandone i pochi sopravvissuti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono al mondo l’orrore del genocidio nazista.

         “Non era mai successo, neppure nei secoli più oscuri, che si sterminassero esseri umani a milioni, come insetti dannosi, che si mandassero a morte bambini e persone anziane. Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia stata inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Auschwitz valgano da ammonimento: fa che il frutto orrendo dell’odio, di cui hai visto le sue tracce, non dia nuovo seme, né domani né mai.”

Primo Levi