Quante volte abbiamo letto o sentito dire dai nostri amministratori locali che il territorio della Liguria, di Genova, con il suo mare, le spiagge e le condizioni climatiche, è un bene inestimabile, che deve essere preservato, valorizzato e rilanciato per l’economia, il turismo e il benessere anche dei cittadini che vi abitano e lo curano.
Belle affermazioni che condividiamo e vorremmo fossero seguite da fatti concreti.
Purtroppo chi vi scrive, ha dovuto constatare che da almeno 10 anni, le uniche cose che sono cambiate, in peggio, sono il clima, la frequenza delle mareggiate, l’erosione del litorale e le inconsistenti risorse per i ripascimenti.

Come presidente del Dopolavoro Ferroviario di Genova e quale concessionaria, da parte del Demanio, del Circolo Nautico di Vesima, Località Rio Lupara (Comune di Genova), siamo in continua lotta per difendere una porzione di area sociale, nata fra la ferrovia e la spiaggia libera. I mille soci che la frequentano, hanno trovato qui il loro “villaggio tropicale”, dove passare le ferie e il tempo libero.
In una associazione come la nostra senza fini di lucro, i soci sono “costretti” a investire risorse e lavoro, per mantenere agibile ed eco sostenibile, una porzione del nostro invidiabile fronte mare, a dispetto delle mareggiate e della incuria della spiaggia libera.

La mareggiata fine ottobre 2018 è stata particolarmente violenta per tutta la nostra costa, i danni sono stati notevoli. La Regione è intervenuta efficacemente per i primi ripristini, lo Stato ha prorogato le concessioni per altri quindici anni, stanziando anche risorse per gli interventi. Noi, come piccola realtà ai confini del Comune, stiamo ancora bussando alle porte della Regione, Città Metropolitana, Comune, Municipio, Ferrovie ed IREN, che gentilmente, forse anche ricordando come il DLF rappresenti ormai anche il punto di incontro aperto della Valpolcevera, ci danno udienza e ascolto.

Quello che ci preme riaffermare per passare ai fatti concreti è:

  • la necessità della messa in sicurezza dei 20 metri di tubo dell’acquedotto di IREN, che rifornisce Cogoleto ed Arenzano, inopinatamente ritrovato sotto il terrapieno a noi concesso, completamente scoperto dalla mareggiata;
  • l’esigenza di un ripascimento della spiaggia libera in carico al Comune di Genova;
  • l’esigenza di definire una soluzione a protezione del litorale, sempre ipotizzata dalla Regione e mai realizzata.

Auspichiamo che con i nuovi fondi stanziati dal Governo, la Regione e il Comune, trovino lo spazio anche per gli interventi da noi segnalati, anche al fine di salvaguardare l’attività del Campeggio vicino a noi che ospita 1500 persone.

Da parte nostra, come abbiamo fatto per l’installazione della scaletta d’accesso alla spiaggia libera, ci rendiamo disponibili con le Ferrovie ed IREN, affinchè gli interventi di messa in sicurezza, diventino un occasione per valorizzare ancora di più questa parte di litorale che fra
un mese deve nuovamente ospitare bagnanti e turisti.

Rosaria Augello, Presidente DLF Genova