Editoriale di Superba n. 5 2017, di Alessandro Cabella

Ringrazio per la fiducia che mi è stata ancora concessa per compilare questo editoriale, un editoriale che concede poco alla retorica; anziché un editoriale sono veri avvenimenti legati alla cronaca di questo ultimo periodo, fatti vissuti in prima fila.

Oggi dopo nove anni dall’ultima elezione dei consiglieri delle Associazioni, con la prospettiva della modifica dello Statuto e le varie proroghe, i tempi previsti sono andati oltre le aspettative. Questa situazione non ha certamente favorito il compito dei consiglieri.

Nel periodo considerato ci sono state molte trasformazioni e cambiamenti negli organici dovuti a dimissioni e sostituzioni con nuove persone; ma in genere lo zoccolo duro, coloro che erano consapevoli delle loro responsabilità, per non violare un proprio dovere, sono rimasti al loro posto combattendo in trincea.

Attualmente è comprensibile, per i presenti, un senso di stanchezza, possono avere le pile scariche ed essere giunti all’ultima tacca. Chiedo scusa se per scrivere queste poche righe mi sono fidato solo della mia incompetenza.

In questa circostanza di rilassamento generale abbiamo esplorato le cause che hanno portato a questa situazione. Mi esprimo con una metafora: avevamo messo un cerotto su una ferita non curata; togliendo il cerotto dalla ferita si è scoperto che era in corso un’infezione. Quando ne abbiamo parlato nei Consigli precedenti, il messaggio non è caduto nel vuoto.

Oggi, fine luglio 2017, dopo l’ultima riunione di Consiglio (il 21 c.m.) che poteva presentare difficoltà e mutare in peggio, con soddisfazione possiamo dire che ci sono le condizioni che sicuramente andranno a migliorare quella resistenza passiva che portava ad accettare tutto, senza intervenire, come se fosse fatale ed immodificabile.

Il merito di questo cambiamento di rotta va alla nostra Presidente Rosaria, la quale nell’ultimo Consiglio ha saputo affrontare il problema, con pacatezza e determinazione, valutando varie soluzioni; proponendo infine la Vice Presidenza a Gianpiero Anelli, consigliere alla cultura, persona capace, con forte legame affettivo al Dopolavoro e sempre presente; per i suoi meriti la sua costanza è stata premiata. È stato votato all’unanimità (10/11, il suo voto astenuto, come da prassi dignitosa adatta all’occasione).

Nella stessa riunione del Consiglio ha partecipato per la prima volta la signora Luana Rossini, una persona competente dotata di attitudini e disponibile a collaborare attivamente; nel suo breve intervento abbiamo compreso le sue capacità a svolgere il lavoro che le verrà affidato.

Tutti i componenti del Consiglio avranno incarichi, distribuiti equamente, proporzionati alle concrete esigenze (chi non accetta compiti non serve al Dopolavoro, può tranquillamente mettersi da parte e lasciare spazio ad altri disponibili ad operare). I consiglieri potranno essere coadiuvati da collaboratori che hanno già dichiarato la loro disponibilità. Contano soprattutto le truppe non i galloni.

Dopo ventidue anni di Dopolavoro, diverse cariche ricoperte, mi sento di dire che non ho mai assistito ad un Consiglio Direttivo concluso con così grande serenità. Grazie Rosaria, ci hai ridato l’energia necessaria per continuare.

Rifiuto di considerarmi un esperto, e impegnandomi, rimango in ascolto (un esercizio sempre utile).