di Marco Galaverna

 

Pochi mesi fa è stato completato il restauro esterno della vecchia stazione di Pra’ e, passando periodicamente sul posto per motivi di famiglia, ho potuto seguire negli anni lo svolgersi dei lavori nonché la trasformazione dei luoghi.

Lo storico impianto FS, risalente al 1856, anno di apertura della ferrovia Sampierdarena – Voltri, era stato abbandonato nel 2006, contestualmente allo spostamento a mare dei binari della Genova – Savona fra il Castelluccio di Pegli e Voltri, intervento che permise la soppressione di passaggi a livello problematici per la costante pratica di pericolosi attraversamenti a barriere chiuse, da parte di pedoni diretti al litorale. Lo spostamento dei binari ha reso disponibile alla città un’area inserita in un’ampia e importante riqualificazione di tutta la fascia del quartiere adiacente al mare, attraverso opere che, seguendo un progetto del 2009, giungono ormai a compimento.

Del fabbricato viaggiatori è sparita la tettoia metallica; dal lato della città (si veda la mia foto, recentissima), la vecchia sede della via Aurelia è oggi un’area pedonale; la sede ex – ferroviaria e della pensilina, interamente rimossa, relativa al binario 2, ospita adesso la “nuova” Aurelia. La destinazione del fabbricato è incerta, sussistendo divergenze fra l’amministrazione comunale e il Municipio Ponente; si è parlato di un mercato di prodotti locali, d’un centro di cura, di aule studio.

La ferrovia, inaugurata a binario unico, fu in quel tratto raddoppiata nel 1930 [1]. Oltre ai due passanti, la stazione di Pra’ disponeva di due binari tronchi, lato mare quello collegato al binario 2 e lato monte quello collegato al binario 1, attrezzato con una gru; evidentemente, l’impianto svolgeva anche un po’ di traffico merci, cui contribuiva un binario di raccordo, del quale affiora ancor oggi una breve sezione, con le Fonderie San Giorgio, site allora a circa 1 km verso levante.

La rimozione del raccordo, che si svolgeva lungo la via Aurelia, fu salutata con gioia dagli abitanti del quartiere, che ritenevano pericolose le rotaie in mezzo alla strada, come appare da un articolo con fotografie apparso sul Secolo XIX del 9 novembre 1994, intitolato “Addio odiati binari”.

Costruito secondo un disegno modulare, replicato in altre località, come Pegli e Voltri, caratterizzato da un corpo centrale a due piani e volumi laterali a piano singolo, il fabbricato viaggiatori di Pra’ era in origine affacciato sul mare, la cui vista fu in un secondo tempo parzialmente ostruita dal grande stabilimento balneare San Pietro, oggi non più esistente. Cessato il traffico merci ed eliminati i binari tronchi, la stazione fu ridotta, nel 1973, a semplice fermata e così è rimasta fino alla chiusura.

Il nuovo impianto, attivato come detto nel 2006, con lo spostamento a mare della linea [2], presenta particolarità tecniche meritevoli di un cenno. Nel Fascicolo Linea RFI n. 74 esso è definito come fermata; curiosamente ha però tre binari, cosa inconsueta per una fermata. La stranezza è solo apparente: i binari 1 e 2 appartengono propriamente alla Genova – Savona; il binario 3, in realtà, per quanto servito dal medesimo marciapiede del 2, fa parte del collegamento Bivio Castelluccio – Voltri. Questo collegamento, poiché il Bivio è un impianto di piena linea, è di fatto una tratta a sé e correttamente il Fascicolo RFI ne riporta le fiancate come fosse una linea a sé stante.

Da ultimo, una precisazione toponomastica non banale. Nei documenti FS, si legge sempre Genova Pra, senza accento né apostrofo. Anche sulle targhe stradali apposte dal Comune si legge “VIA PRA”. Aggiungo che il Touring Club Italiano (TCI), nelle sue guide che censiscono tutti i Comuni d’Italia, riporta “Pra”, senza accento né apostrofo, come località di Genova e menziona altre quattro frazioni chiamate “Pra”, appartenenti a Comuni di regioni diverse, tutte scritte allo stesso modo.

Però, almeno a Genova, si è diffusa la scrittura con l’apostrofo, che si motiverebbe assumendo che il nome derivi da un latino “Prata Veituriorum”: i Ligures Veiturii o Viturii erano gli abitanti preromani della zona, da cui deriverebbe anche il toponimo “Voltri”. La scrittura con l’accento, invece, non ha spiegazione etimologica e va ritenuta errata. Dirimere la questione è impegnativo; ma, dal momento che la lingua è fatta dai parlanti e non dalle accademie, ci accorderemo scrivendo Pra’ per indicare il quartiere e Genova Pra per indicare la fermata FS.

 

[1] C. Bozzano, R. Pastore, C. Serra, “Genova – Savona andata e ritorno”, Frilli, 2007

[2] M. Bianchi, “Novità a Genova”, Rivista I Treni, n. 282, ETR, 2006