Pentimento per i danni causati a bordo di un treno regionale lo scorso febbraio, le scuse a Trenitalia e un monito a tutti coloro i quali stanno pensando di commettere simili azioni.

Sono questi i contenuti di una lettera, fatta recapitare dal proprio avvocato, che, insieme alla valutazione della situazione economica famigliare, hanno indotto la Direzione Regionale Liguria di Trenitalia a decidere di gestire separatamente la richiesta di risarcimento danni dell’autore da quella della persona che ha agito insieme a lui.

La comunicazione, che il ragazzo si è reso disponibile a rendere pubblica, inizia con un “profondo pentimento per l’inqualificabile comportamento dal quale sono derivate serie conseguenze a suo carico sia sotto il profilo penale che quello risarcitorio”.

Preoccupato per il fatto di dover affrontare un processo si è subito reso conto “dell’assurdità del suo gesto” e si è reso immediatamente disponibile a collaborare sia con la Polizia Ferroviaria sia durante gli interrogatori davanti la Procura della Repubblica.

Nella lettera c’è spazio anche per le scuse a Trenitalia ma soprattutto per una comunicazione che esorta “giovani e non, che sono in procinto di commettere un’azione illecita e scorretta” a desistere finché sono in tempo: “per pochi secondi di follia, infatti, – conclude il ragazzo – si devono fare i conti con un lunghissimo e difficile periodo di conseguenze gravi, che in taluni casi potrebbero divenire gravissime e irrecuperabili”.

Gli atti vandalici sono, purtroppo, in costante aumento nonostante l’impegno di Trenitalia che, in collaborazione con la Polizia Ferroviaria, ha aumentato i controlli sia a bordo treno sia nelle stazioni, soprattutto nelle fasce orarie notturne e sulle linee più critiche.

Nei primi 4 mesi di quest’anno, la Direzione regionale Liguria di Trenitalia ha subito danni per oltre 160.000 euro. Sono state oltre 100 le carrozze danneggiate internamente o esternamente con ripercussioni su circa 87 treni che hanno dovuto viaggiare con un minor numero di posti a disposizione e, in alcuni casi, hanno registrato ritardi o cancellazioni. Nello stesso periodo sono stati graffittati oltre 3.300 metri quadrati di superficie sia esterne sia interne alle carrozze.

Ecco il testo della lettera (per motivi di privacy è stato omesso il nome):

Chi Vi scrive è XXXXXXX YYYYYYYY, autore dell’episodio di danneggiamento avvenuto la notte fra il 5 e 6 febbraio u.s., all’interno di due carrozze ferroviarie ferme presso la Stazione di Genova- Principe.

Sono profondamente pentito del mio inqualificabile comportamento,dal quale sono derivate serie conseguenze a mio carico, sia sotto il profilo penale che quello risarcitorio: dovrò affrontare infatti un processo in qualità di imputato davanti al Tribunale , e dovrò provvedere al risarcimento del danno arrecato alle strutture ferroviarie.

Non appena resomi conto dell’assurdità del mio gesto, ho immediatamente cercato di essere collaborativo, fin da subito con la Polizia Ferroviaria e successivamente nel corso di interrogatorio davanti la Procura della Repubblica: ho infatti dovuto incaricare un Avvocato per la mia assistenza e tutto ciò mi sta costando enormemente in termini di vergogna, timore ed anche a livello economico.

Spero di essere creduto: vorrei tornare indietro e non avere neppure pensato di commettere quelle sciagurate azioni; però purtroppo ormai quello che è accaduto non si può cancellare, e mi auguro vivamente di potere rimediare ai miei errori, ponendo la parola “fine” al termine di questo percorso riabilitativo e risarcitorio che sto affrontando.

Porgo, pertanto, le mie scuse più sentite alla Direzione ed a tutto il personale di “Trenitalia”, che hanno dovuto patire le conseguenze delle mie azioni.

Vorrei poter comunicare a coloro che (giovani e non) sono in procinto di commettere un’azione illecita e scorretta come la mia, esortandoli a desistere finchè sono in tempo : per pochi secondi di follia, infatti, si deve poi fare i conti con un lunghissimo e difficile periodo di conseguenze gravi, che in taluni casi potrebbero anche divenire gravissime ed irrecuperabili.

Rinnovando il mio pentimento ed il sentito rammarico, porgo distinti saluti.